L'Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede è considerata la più antica Missione Diplomatica permanente del mondo, dopo la scomparsa delle ambasciate della Repubblica di Venezia. Venne creata intorno al 1475 dai Re Cattolici e risiedette in diversi edifici del centro di Roma fino al 1622, quando si trasferì nel Palazzo Monaldeschi, dove da allora è rimasta senza interruzioni. Più di 400 anni di occupazione continua che furono commemorati nel 2022, facendo di questa Ambasciata la più antica sede permanente del mondo.
Tradizionalmente, si considera che il primo Ambasciatore permanente del Regno di Spagna fu Gonzalo de Beteta, intorno al 1480, anche se alcuni storici risalgono al 1475 quando il re Ferdinando il Cattolico inviò in missione diplomatica l'ecclesiastico Gonzalo Fernández de Heredia y de Bardají.
Il Palazzo di Spagna fu affittato nel 1622 dal duca di Alburquerque e fu acquistato nel 1647 dal conte di Oñate, che pagò 22.000 scudi romani dell'epoca. Nel 1654 lo Stato spagnolo lo acquisì da quest'ultimo. Situato nella famosa Piazza di Spagna, nel cuore del centro storico di Roma, diede il suo nome alla piazza e da allora divenne teatro degli eventi più brillanti del suo tempo, dove feste popolari e spettacoli si mescolavano ad artisti e personaggi famosi. Questa tradizione continua ancora oggi e Piazza di Spagna rimane uno dei punti d'incontro più conosciuti e frequentati della capitale.
Ci sono due storie parallele che rappresentano la storia del Palazzo: la prima e la più importante è la storia delle relazioni diplomatiche promosse dall'Ambasciata stessa, ma esiste anche una storia infra del Palazzo, le sue facciate, le sue strutture, i suoi rimaneggiamenti e la sua decorazione interna.
Massimo Stanzione, Ritratto equestre del Conte di Oñate, 1648 circa (Istituto di Valencia de Don Juan, Madrid)
Massimo Stanzione, Ritratto equestre del Conte di Oñate, 1648 circa (Istituto di Valencia de Don Juan, Madrid)
Le questioni che l'Ambasciata presso la Santa Sede ha negoziato durante la sua esistenza sono state trascendentali per la storia di Spagna. Così, possiamo evidenziare l'appoggio papale per la riconquista di Granada, la divisione del Nuovo Mondo tra Spagna e Portogallo attraverso la Bolla "Intercaetera" di Alessandro VI Borgia nel 1493 o la creazione della Lega Santa per la lotta contro il Turco, che culminò nella vittoria di Lepanto nel 1571. È inoltre degno di nota il suo intervento decisivo per assicurare l'appoggio del Papa alla causa del pretendente della casa di Borbone, il futuro Filippo V, nella "Guerra di Successione".
Ovviamente, un'Ambasciata di questa importanza non riguarda solo la politica e la rappresentanza, ma anche la cultura e la società. Tra i suoi ospiti più importanti ricordiamo Diego de Velázquez, che visse qui durante i suoi soggiorni in Italia, dove non solo acquistò opere d'arte inestimabili commissionate da Filippo IV, ma dipinse anche quadri importanti, come il ritratto di Innocenzo X, i piccoli paesaggi di Villa Medici, la Tunica di Giuseppe e la Forgia di Vulcano.
Un altro personaggio illustre che lavorò all'Ambasciata fu Giacomo Casanova, come lui stesso racconta nella sua magistrale biografia.
Il Palazzo gode del privilegio del Baldacchino che presiede il suo salone d'ingresso per essere stato visitato da un Papa, Pio XI, nel 1857 in occasione dell'inaugurazione della colonna dell'Immacolata Concezione che presiede la Piazza.