LA PIÙ ANTICA SEDE DIPLOMATICA DEL MONDO
L'Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede è considerata la più antica sede diplomatica permanente del mondo. Affittato nel 1622 e acquistato nel 1647 il Palazzo di Spagna è l’immobile storicamente più importante del servizio esterno spagnolo.
La decisione spagnola di affittare e poi comprare una sede permanente, nella quale l'Ambasciata rimane tuttora dopo più di 400 anni, fu una decisione politica pionieristica. Fin dall'inizio, l'Ambasciata di Spagna presso lo Stato Pontificio servì sotto molti aspetti come modello di quello che sarebbe stato lo stile della presenza diplomatica europea nella Roma papale del XVI, XVII e XVIII secolo, dando così il nome a una delle piazze più emblematiche di Roma e del mondo.
Storia
L'Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede è considerata la più antica Missione Diplomatica permanente del mondo, dopo la scomparsa delle ambasciate della Repubblica di Venezia. Venne creata intorno al 1475 dai Re Cattolici e risiedette in diversi edifici del centro di Roma fino al 1622, quando si trasferì nel Palazzo Monaldeschi, dove da allora è rimasta senza interruzioni. Più di 400 anni di occupazione continua che furono commemorati nel 2022, facendo di questa Ambasciata la più antica sede permanente del mondo.
Architettura
Il Palazzo di Spagna occupa una gran parte di uno degli appezzamenti di terreno nati dalla cessione enfiteutica a metà del XVI secolo di una parte dei terreni occupati dal Monastero di San Silvestro in Capite.
L'edificio, affittato nel 1622 e successivamente acquistato dal conte di Oñate nel 1647, era sostanzialmente uguale a quello costruito dall'architetto Carlo Lombardi tra il 1592 e il 1600, come si può vedere nella pianta di Roma di G. Maggi del 1625.
Tesori
L'ambasciata ospita un'importante collezione di mobili e opere d'arte. Il mobilio è per lo più risalente al XVIII e XIX secolo, con consolle di marmo antico e lampadari di particolare importanza.
I dipinti che ora sono appesi alle pareti del Palazzo testimoniano gli stretti legami tra l'ambasciata presso la Santa Sede e i monarchi spagnoli. A partire dal ritratto di Carlo III di Rafael Mengs, passando per i ritratti anonimi di Carlo IV e sua moglie Maria Luisa di Parma, l'emblematico ritratto di Fernando VII di Vicente López, il grande ritratto della regina Isabella II di Federico de Madrazo e i due ritratti di Alfonso XIII, uno da bambino di Vicente Palmaroli e l'altro vestito da Gran Maestro degli ordini di Santiago, Montesa, Alcántara e Calatrava di Julio Moises.
L'AMBASCIATA E GLI AMBASCIATORI
La vera storia dell'Ambasciata si articola con gli ambasciatori che hanno lavorato per la diplomazia spagnola presso la Santa Sede. Molti di loro promossero e sostennero la causa della proclamazione di numerosi santi spagnoli, collaborarono all'organizzazione delle diocesi dei vicereami d'America, negoziarono concordati e guidarono decisioni importanti come la dissoluzione della Compagnia di Gesù nel 1774, il culmine del realismo.
L'elenco di oltre 160 ambasciatori permanenti comprende di tutto, da un Garcilaso de la Vega (padre del famoso poeta) alla fine del XV secolo, a personalità di spicco della politica e dell'amministrazione spagnola. Non per niente Roma è stata, per secoli, una delle uniche due rappresentazioni ad avere il grado di Ambasciata (l'altra era Parigi).